martedì 29 dicembre 2009

Potete spiegarmi perché...

...solo la ragazza ha bisogno del permesso del padre per sposarsi?
Prima di tutto domandiamoci: perché dobbiamo sempre pensare che tutto ciò che limita la nostra libertà, sia a nostro svantaggio? Tutte noi sappiamo che i genitori, di solito, non vogliono altro che il bene dei loro figli. In fondo essi hanno molta più esperienza di noi nella vita e possono aiutarci a fare le scelte migliori e proteggerci da scelte che potrebbero rovinare per sempre la nostra vita. Purtroppo molte giovani a volte tendono a prendere molto alla leggera il matrimonio, non considerando che esso è un impegno per tutta la vita e fare la scelta giusta, con l’aiuto di Dio e affidandosi a Lui, è vitale.
Per quanto riguarda il fatto che sia solo la ragazza ad aver bisogno del permesso del padre per sposarsi, bisogna dire che ciò non significa che anche per il ragazzo non sia meglio seguire i consigli dei genitori, per i motivi sopraccitati. In ogni caso, un ragazzo ha di solito una vita sociale più attiva e più esperienza. Inoltre, poiché sa che la maggior parte delle responsabilità e doveri graveranno sulle sue spalle, è spinto a fare una scelta più ponderata, facendosi influenzare meno dai sentimenti, al contrario di una ragazza, che è normalmente e naturalmente portata a farsi influenzare di più dai sentimenti. Ultima considerazione da fare è che non dobbiamo dimenticare che nella sharia il divorzio è, salvo casi estremi ed eccezionali, in mano all’uomo, perciò se, Dio non voglia, il matrimonio di una coppia non funzionasse, l’uomo potrebbe divorziare senza troppe complicazioni, mentre invece non sarebbe altrettanto facile per una donna.

sabato 26 dicembre 2009

Il dolore di Zaynab

Il pomeriggio dell’undicesimo giorno di Muharram le donne dell’Ahlulbayt (a) chiesero all’esercito di Ibn Sa°d di poter passare vicino ai corpi dei loro martiri. Quando Zaynab (a) vide il corpo senza vita di suo fratello, disse:
وا محمداه! صلی عليک مليکُ السماء
O Muhammad! Ti benedicano gli angeli del cielo,

هذا حسينٌ بالعَراء، مُرَمَّلٌ بالدِّماء
questo è Husayn, caduto a terra e immerso nel sangue,

صَريعٌ بکربلاء، مُقَطَّعُ الاعضاء

caduto in questo deserto, con il corpo fatto a pezzi,

مَجزورُ الراسِ مِن القفا، مسلوبُ العمامةِ والرّدا

gli hanno tagliato la testa e lo hanno spogliato dei suoi abiti,

و بَناتِکَ سَبايا و ذُرِّيَتُکَ قتلَی تسفَی عليهم الصبا

le tue figlie sono state imprigionate e sui corpi dei tuoi figli soffia la brezza dello Zeffiro.

A questo punto sia i compagni che i nemici iniziarono a piangere. Allora questa nobile donna alzò il corpo di suo fratello verso il cielo dicendo:

الهی تَقَبَّل مِنّا هذا القربان

O Dio! Accetta questo sacrificio da parte nostra!

giovedì 24 dicembre 2009

Chissà Rubab cosa avrà provato...

Alì Asghar simbolo d’innocenza a Karbalà
Dopo il suo martirio la gente cosa dirà?

Cosa diranno di un martire di sei mesi?
Di quei pianti con la morte sospesi

Chissà Husayn cosa avrà pensato
Quando a sua madre lo ha dato
Dopo che la sua famiglia è stata imprigionata
E la loro sete è stata dissetata

Chissà Rubab cosa avrà provato
Sentendo che il suo latte è tornato

La culla del suo bambino le viene in mente
Però né gemito né pianto sente

La notte pensando che sta piangendo si sveglia
Le sembra di vedere l’Imam che cullandolo è in veglia

domenica 20 dicembre 2009

Poesia in occasione di Muharram

Ecco che Muharram è arrivato

il mese dell'Imam, martire assetato






Piangono per lui i più devoti musulmani

e coloro che hanno sentimenti umani



Grazie al suo martirio è vivo l'Islam

vendicherà il suo sangue l'ultimo Imam

Mahdi (aj) la spada sguainerà


contro coloro che hanno sfidato Allah

sabato 19 dicembre 2009

Guida per la donna musulmana (n.1), Tafsir

Alcune considerazioni sulla sura Kauthar (sura 108)
Traduzione della sura: “Ti abbiamo dato Kauthar, per questo motivo prega Dio e sacrifica un cammello, sicuramente la discendenza di colui che ti derideva non avrà seguito”.
Questa sura fu rivelata in seguito alla morte del figlio del Profeta (s), °Abdullah, quando uno dei miscredenti meccani, sperando che la discendenza del Profeta (s) non avesse seguito e quindi neanche l’Islam, non essendoci un successore, lo derideva dicendo: “Tu non avrai una discendenza che continuerà la tua strada e quando morirai, sia tu che la tua strada (l’Islam) non avranno seguito”.
Questa sura era stata rivelata per tranquillizzare il Profeta (s) e rispondere a colui che lo derideva.
Prendendo in considerazione il contesto della sura e cioè:
- la morte del figlio del Profeta (s)
- il miscredente che deride il Profeta (s) che non avrà una discendenza
- Dio dà al Profeta (s) Kauthar
- non solo nella sura non si dice che la discendenza del Profeta (s) non avrà seguito (poiché gli è stato donato Kauthar), anzi che la discendenza di colui che lo ha deriso non avrà seguito
- Dio ha dato al Profeta (s) una figlia di nome Fatimah, i cui discendenti, nonostante fossero stati perseguitati dai califfi Omayyidi e Abassidi, fanno parte della discendenza più conosciuta, cioè quella di Fatimah (a) e dei Bani Hashim (la tribù del Profeta-s-)
Che cosa può essere Kauthar?
Spiegazione:
- Dio ha elargito molti doni al Profeta (s), il più importante dei quali è l’Islam;
- Dio in cambio dei doni, nemmeno per il dono dell’Islam, che ha dato al Profeta (s) non gli ha mai chiesto nessun tipo di ringraziamento simile a quello voluto in cambio di Kauthar;
- poiché il ringraziamento di un dono deve essere pari al valore del dono stesso, si può concludere che Kauthar è il più grande dono che Dio abbia dato al Profeta (s), perfino più importante dell’Islam;
- ciò è confermato anche dal versetto 67 della sura Maidah, dove Dio dice al Profeta (s), nel giorno di Ghadir, che se non trasmetterà la wilayah di Ali (a) è come se non avesse portato a termine la sua profezia, su cui concordano sunniti e sciiti;
- ed è anche confermato con la ragione, poiché ha più valore dare una luce guida per gli esseri umani (l’Islam), che in ogni momento può spegnersi a causa dei nemici, anche se Dio non permette ciò, o proteggere e dare un seguito a questa luce per tutto il corso della storia umana?
Fare una rivoluzione è facile, mantenerla viva è difficile, soprattutto una rivoluzione come quella dell’Islam, in cui il minimo cambiamento può sviare i musulmani, poiché Dio nel Corano dice al Profeta (s) che se osasse esprimere una sola idea personale a nome dell’Islam, lo ucciderebbe (vers.44-45-46, Haqqah ) e questa è la più seria delle minacce che Dio fa nel Corano, tra l’altro riferendosi al Profeta (s).
Quindi Kauthar è ciò che garantisce la continuazione della discendenza del Profeta (s) e dell’Islam vero, annulla la speranza dei miscredenti che l’Islam non abbia seguito ed ha quindi lo stesso valore dell’Islam. Infatti, Dio, in cambio di questo dono, chiede al Profeta (s) un grande ringraziamento e inoltre ordina ai musulmani di apprezzare il valore di questo dono, amando l’Ahlulbait (a) (vers.23, as-Shura), e sicuramente di ciò dovranno rendere conto i credenti nel giorno del Giudizio (vers.8, at-Takathur).
L’unico significato logico che può avere Kauthar che sia in accordo con la sura è Fatimah (a), senza prendere in considerazione questo significato non si può creare nessun tipo di legame tra la sura e il contesto in cui è stata rivelata.

giovedì 17 dicembre 2009

Potete spiegarmi perché...

...a una donna musulmana non è permesso sposare un uomo non musulmano?
Il versetto 34 della Sura an-Nisa (4) recita: “Gli uomini sono preposti alle donne, perchè Allah ha elevato alcuni di loro [esseri umani] su altri, e per il fatto che essi spendono [per esse] dei propri beni”. Da questo versetto possiamo dedurre che l’uomo deve assumersi la responsabilità, la guida e la direzione della famiglia. Ora, se una donna musulmana sposasse un non musulmano, quest’ultimo diverebbe la sua guida e tutore e ciò è chiaramente in contraddizione con i versetti del Corano che negano il diritto ai miscredenti di essere tutori dei credenti, per esempio il versetto 141 della sura sopraccitata afferma: “Allah non stabilisce mai alcuna via per i miscredenti [per avere la meglio] sui credenti”.
Inoltre questo tipo di matrimonio comporterebbe una serie di problemi che complicherebbero assai la vita di entrambi, ma in particolare della donna. Immaginate infatti se l’uomo bevesse alcoolici o volesse che la moglie gli preparasse cibo con la carne di maiale, cosa potrebbe fare la moglie? Oppure se il marito non fosse nemmeno cristiano o ebreo, sarebbe impuro, come potrebbere vivere questa donna con una persona impura?
Oltre a ciò, ci sarebbero non pochi problemi riguardo all’educazione dei figli, soprattutto considerando il fatto che, secondo la sharia, il tutore principale dei figli è il padre.
E Allah ne sa di più.

sabato 12 dicembre 2009

Piccolo soldato americano

Piccolo soldato americano,
i tuoi sogni sono svaniti
nella polvere del deserto
qui, vicino a Karbala:

gli occhi ancora aperti,
la bocca socchiusa,
il fucile ancora in mano,
hai ucciso e sei morto.


Tu non sai che secoli fa
un uomo santo giaceva proprio lì,
nella polvere del deserto
ucciso dai suoi sogni di pace.



Per quell'uomo santo
hanno pregato uomini e donne,
hanno costruito un tempio
con lacrime e amore.



Per te nessuno verrà
a posare un piccolo fiore,
nessuno conoscerà il tuo nome,
tu, ucciso da sogni di guerra.


(Nur-ul-Huda Mignani)

mercoledì 9 dicembre 2009

In occasione di Id al-Ghadir

Il Profeta (s) disse nel suo discorso il giorno di Ghadir: “O Gente! Sappiate che l’ultimo degli Imam (a) il Qa’im Mahdi (aj) proviene da noi!...Sappiate che egli vendicherà il sangue versato ingiustamente di ogni devoto di Dio!...Sappiate che egli è l’erede di tutte le scienze e le conosce tutte!...Sappiate che tutte le questioni sono state affidate a lui...e non c’è verità se non con lui e nessuna luce se non presso di lui”. Tabarsi, al-Ihtijaj, vol.1, pag.154

Hadith

Il Profeta dell’Islam (saw) disse: “Colui che legge al Ikhlas dieci volte al giorno, in quel giorno non commetterà peccati nemmeno se il diavolo lo tentasse fortemente”. (Bihar-Al Anwar/Al-Majlessi/v:83)

Torta di nocciole

Ingredienti per la base:
250 gr di farina
80 gr di zucchero
80 gr di burro
1 uovo
1 pizzico di sale
mezza bustina di lievito per dolci
3 cucchiai di latte
Per il ripieno:
80 gr di nocciole tritate
80 gr di zucchero
80 gr di burro
3 cucchiai di latte o panna liquida
Impastare tutti gli ingredienti per la base della torta, potete farlo anche in un robot. Stendere la pasta in una tortiera rotonda di 24 cm e foderata con carta forno, tenendo i lati leggermente più alti. Per il ripieno fate sciogliere il burro a fiamma bassa o nel microonde, poi aggiungete gli altri ingredienti e stendete questo ripieno sulla base della torta.
Fate cuocere in forno preriscaldato a 170 gradi per ca. 45 min.
Buon appetito!

martedì 8 dicembre 2009

Hadith

L’imam Alì (a.s.) disse: “Mi meraviglio di quell’uomo che evita il cibo nocivo e tuttavia non evita i peccati che avranno una dolorosa punizione”. (Mustradak-al-Wasael/Al-Nouri/v:11;p:333)

Torta alle pesche e amaretti

Ingredienti:
2 uova
50 gr. di amaretti sbricciolati
150 gr. di farina
150 gr. di burro
170 gr. di zucchero
mezza bustina di lievito per dolci
1 pizzico di sale
1 scatola grande di pesche sciroppate
1 tazzina di sciroppo delle pesche
Sbattere il burro ammorbidito con lo zucchero, aggiungere le 2 uova intere, gli amaretti, la farina, sale, sciroppo e lievito. Le pesche sciroppate vanno tagliate a fette e disposte sul fondo della tortiera, poi si ricoprono con l'impasto e si inforna nel forno preriscaldato a 150 gradi, ci vorranno circa 30-40 min., dipende dal vostro forno.
Buon appetito!



giovedì 3 dicembre 2009

In occasione del compleanno dell'imam Hadi (a)

L’imam Alì al-Hadi (AS), (AS) nacque a Suria (vicino a Medina) il 15 di Zulhijjah nell’anno 212 dell’Egira. Suo padre era l’imam Javad (AS) e sua madre Samana, donna devota e virtuosa. L’imam Hadi (AS) divenne imam all’età di otto anni. Egli visse nell’epoca in cui regnava il califfo Mutawakkil, che nella storia islamica è diventato famoso per la sua malvagità e crudeltà verso le Genti della Casa (AS). Egli fece abbattere il mausoleo dell’imam Husayn (AS) e le case circostanti.

L’imam Hadi (AS) era unico per le sue caratteristiche morali: guidava la gente col sorriso sulle labbra, camminava con passi lenti, frequentava e aiutava gli afflitti.

Mutawakkil temeva l’imam Hadi (AS) e per poterlo controllare meglio lo costrinse a trasferirsi da Medina a Samarra. Egli maltrattava l’Imam (AS) in molti modi: a volte lo mandava allo zoo e faceva aprire le gabbie delle bestie per spaventarlo, talvolta lo invitava alle sue feste e gli offriva del vino che l’Imam (AS) rifiutò sempre di bere dicendo: “Allah è testimone che i discendenti del Profeta (AS) non hanno mai mescolato il vino con la loro carne e il loro sangue”.
Durante queste feste, l’Imam (AS) ammoniva il re con queste parole: “O Mutawakkil! Molti re orgogliosi e potenti prima di te hanno vissuto nel peccato e oggi non rimane alcuna traccia di loro. Pensavano che i tiranni e la tirannia fossero eterni, invece la morte li prese presto. Mai si resero conto che dovevano lasciare i loro regni e le loro ricchezze per la tomba e la polvere”.

In queste occasioni il re si vergognava del proprio comportamento. Il figlio di Mutawakkil fece poi avvelenare l’Imam (AS), che morì il 3 di Rajab nell’anno 254 dell’Egira, a Samarra in Iraq, dove fu anche sepolto.

Alcuni suoi detti:
“A colui che trascorre la propria vita rifugiandosi in Dio, saranno resi facili i disagi terreni”.
“Colui che non si consiglia con gli altri nei suoi affari, subirà danni”.
“Il mondo è un bazar in cui un gruppo trae beneficio e l’altro subisce delle perdite”.
“Lo scherzo e la derisione sono l’attività e il divertimento degli stolti”.
“Ricorda il momento in cui morirai davanti agli occhi della tua famiglia: allora, non ci sarà alcun medico a salvarti e nessun amico ad aiutarti”.

mercoledì 2 dicembre 2009

Guida per la donna musulmana (n.1), Articolo riguardo all'educazione

L’educazione religiosa dei bambini
Perché è necessaria un’educazione religiosa dei bambini?
· Prima di tutto, un bambino che crede in Dio, ha qualcuno in cui sperare e a cui affidarsi nelle difficoltà. Quando i fratelli del profeta Giuseppe (a) lo abbandonarono nel deserto in un pozzo, egli aveva nove anni. Una carovana passò lì vicino e uno di loro disse agli altri: “Venite ad aiutare questo bambino solo!”, allora Giuseppe (a) disse: “Colui che ha Dio, non è mai solo!”.
· Inoltre, l’educazione religiosa del bambino colma di benefici i genitori stessi, infatti, egli cercherà di comportarsi in modo corretto con loro, poiché sa che Dio nel Corano dice: “Non dire accidenti a te! a tua madre e tuo padre” (Sura Isra’, vers. 23), e conosce l’hadith che dice: “È obbligatorio comportarsi bene con il padre e la madre, anche se sono miscredenti”[1]. Ciò sarà di beneficio per loro anche nell’aldilà. Un giorno il Profeta (s) stava passando dal cimitero di Baqì' e a un certo punto disse ai propri compagni: “Accelerate il passo!”, tornando dallo stesso punto i compagni del Profeta (s) volevano di nuovo accelerare il passo, ma egli (s) disse: “Rallentate, all’andata un morto stava subendo un castigo e ora, al ritorno, gli è stato tolto il castigo, poiché ha un figlio che proprio adesso è andato dal suo insegnante e ha imparato la frase ‘ Bismillahi ar-Rahmani ar-Rahim’, quindi Dio ha tolto il castigo a suo padre”.
Quando è il momento migliore per incominciare l’educazione religiosa?
Bisogna iniziare l’educazione religiosa in modo indiretto quando il bambino è appena nato, recitando l’adhan nell’orecchio destro e l’iqamah nell’orecchio sinistro, l’imam Alì (a) disse che ciò che s’impara da bambini rimane impresso come un’incisione su un sasso.[2]
L’educazione diretta può incominciare dai due anni, quando il bambino incomincia ad avere un senso religioso, insegnando la frase ‘La ilaha illallah’, il saluto al Profeta (s), l’amore per la sua Famiglia (a), ecc.
Scegliere il momento e il luogo migliore per impartire gli insegnamenti religiosi
Bisogna stare attenti a non impartire gli insegnamenti religiosi in momenti in cui il bambino è stanco, affamato, svogliato, ecc., infatti, ciò non solo sfavorisce l’insegnamento, ma può anche causare un’eventuale ripugnanza del bambino verso di essi.
Per esempio il momento in cui gli si dà un regalo può essere l’occasione giusta per insegnargli a ringraziare Dio. Quando si va in gita al mare o in montagna si può fargli notare il potere divino presente nella creazione. Insegnare ciò al bambino nei momenti in cui è felice fa sì che gli rimangano impressi meglio.
Metodi per favorire l’insegnamento religioso:
· costanza dei genitori negli atti di culto: la madre che non prega durante il mestruo o i genitori che non digiunano in viaggio possono creare confusione sulle regole religiose, perciò se sono in un’età in cui non può essere spiegato loro il motivo o non potrebbero comprenderlo, bisogna tenerlo presente e, per esempio, la madre durante il periodo del mestruo può sedersi sul suo tappeto della preghiera e recitare il Corano o delle duà;
· procurare loro un tappeto per la preghiera, un hijab bello per la preghiera, fargli fare l’abluzione con acqua tiepida, ecc.;
· abituarli a pregare con i genitori, svegliarli per il suhur a Ramadan, anche se poi digiunano solo per poche ore, ecc.;
· partecipare agli incontri religiosi;
· frequentare famiglie religiose;
· far conoscere loro i veri modelli di vita: mostrare interesse per i personaggi della tv o dello sport invece che i Profeti o gli Imam (a) fa in modo che il bambino pensi che siano loro i veri modelli di vita ed esempi da seguire;
· incoraggiarli e premiarli negli atti di culto: bisogna stare attenti a non esagerare in modo che il bambino per esempio non preghi solo per ricevere un regalo, a volte basta anche semplicemente una carezza o un bacio (soprattutto quando sono piccoli).
In conclusione è necessario ricordare che l’educazione religiosa richiede molta pazienza e bisogna evitare comportamenti brutali e troppo severi.
[1] Hurr °Amilì, Wasa’ilusshi°ah, vol.16 pag. 155
[2] °Allame Majlesì, Mir’atul°uqul, vol. 4 pag. 306

martedì 1 dicembre 2009

Potete spiegarmi perché...

...dimostrare il proprio affetto verso una persona del sesso opposto è considerato peccato?

Prima di tutto bisogna dire che dimostrare amore e affetto verso gli altri non è sempre proibito. Manifestare affetto e amore tra marito e moglie, volersi bene tra sorelle musulmane e fratelli musulmani, voler bene ai propri genitori, ai propri figli e così via, hanno nell’Islam un grande valore.
Tuttavia riguardo al dimostrare il proprio affetto verso una persona dell’altro sesso la questione è ben diversa. Infatti, nel caso un ragazzo e una ragazza si vogliano bene, l’unico modo permesso per esternare il proprio affetto è il matrimonio, ogni altra via non porterebbe altro che al peccato e alla deviazione dei due. Ciò è ben percepibile in ogni società che abbia scelto la libertà sessuale.
Anche se una persona pensa, soprattutto nel caso di una ragazza, che il suo sia un amore innocente e puro, è proprio attraverso questa innocenza e purezza che Satana tenta l’essere umano, facendogli credere che ciò che sta facendo non sia peccato, anzi sia la più innocente e nobile delle azioni.
Inoltre ogni giovane dovrebbe essere ben conscio del fatto che il matrimonio comporta una grande responsabilità, quando scegliamo una persona come compagno della nostra vita, dobbiamo renderci conto del fatto che passeremo con lei il resto della nostra vita e che dovremo condividere ogni singolo momento. Questa consapevolezza ci porta a fare una scelta oculata, di cui speriamo non pentirci mai.

domenica 29 novembre 2009

A volte vale la pena soffrire un po'!

Alcuni hadith riguardo al mestruo

"Ogni giorno del mestruo vale come un anno di adorazioni in cui abbia digiunato di giorno e pregato la notte".
"Se una donna muore quando è mestruata, muore martire".
" Se una persona fa il ghusl dopo il mestruo o dopo un rapporto sessuale, Allah le dona una fonte in Paradiso per ogni goccia d'acqua e per ogni capello e pelo del suo corpo, un palazzo in Paradiso, 70 volte più grande del Mondo, che nessun occhio ha mai visto e nessun orecchio mai sentito, e nessuno si è mai immaginato".
"Quando fa il ghusl vengono coperti i suoi peccati e non viene scritto nessun peccato fino al prossimo mestruo".
" Se una donna mestruata chiede perdono a Dio 70 volte nell'orario della preghiera le viene data la ricompensa di 1000 rak'at, e per ogni vena del suo corpo il merito di 70 hajj e umrah".
(Fonte: Mustadrakulwasail vol.2 pag.30-41)

venerdì 27 novembre 2009

Guida per la donna musulmana (n.1), Articolo riguardo alla famiglia

I doveri di una moglie musulmana -Prima parte
Il peso di mantenere unita la famiglia grava per lo più sulle spalle della donna, ella deve cercare di rispettare a questo riguardo solo ciò che dice l’Islam ed evitare di ascoltare gli altri, che spesso danno “consigli” fuorvianti.
I due principali doveri obbligatori della moglie sono di non uscire senza il permesso del marito ed essere a sua disposizione per soddisfare i suoi bisogni sessuali (per i casi specifici fare riferimento al proprio marjà’). È perciò meritorio per la donna rendersi attraente per il proprio marito. A questo proposito il Profeta (s) disse: “E’ necessario che la donna faccia uso dei migliori profumi, vesta con i suoi abiti più belli, si trucchi nel miglior modo e si mostri a suo marito, notte e giorno, come un elegante pavone”.[1]
Riguardo al divieto di uscire di casa senza il permesso del marito, l’imam Sadiq (a) raccontò che un uomo era andato in viaggio e aveva raccomandato a sua moglie di non uscire di casa. Accadde che il padre di questa donna morì, quindi ella mandò un messaggio al Profeta (s) chiedendo che cosa fare, egli rispose di ubbidire al marito, quindi ella chiese se non poteva nemmeno partecipare alla cerimonia di lutto e il Profeta (s) disse di no. In seguito il Profeta (s) mandò un messaggio a questa donna dicendo che Dio aveva perdonato i suoi peccati e quelli di suo padre poiché ella aveva rispettato l’ordine di suo marito.
Inoltre la donna non può spendere i soldi del marito senza il suo permesso, riguardo a ciò il Profeta disse: “La donna migliore è colei che usa profumi (per il marito), cucina buoni cibi e spende il denaro per la casa in modo equilibrato”.
[1] Wasa’il, vol. 20 pag. 158 bab 79

In occasione di Id al-Adhha

L'imam Sadiq (a) disse: "Ogni volta che uno di voi compie l'hajj, deve portarlo a termine visitandoci [nel nostro caso incontrando l'imam Mahdi], ché questo incontro significa che l'hajj è stato portato a termine in modo completo". Bihar, vol.51 pag.350

mercoledì 25 novembre 2009

In occasione del martirio dell'imam Baqir (a)

Il Profeta (s) disse: "Chiunque desideri incontrare Allah con gli occhi illuminati deve accettare la wilayah dell'imam Muhammad ibn Alì al-Baqir (a)". Bihar, vol.27 pag.107

Potete spiegarmi perché...

...le bambine raggiungono la maturità islamica prima dei bambini?

1. Le ragazze raggiungono la maturità sessuale prima dei ragazzi, quindi è normale che anche la loro maturità islamica preceda quella dei maschi. Quando l’istinto sessuale di una persona si sveglia, questa è portata più facilmente a commettere peccato, per prevenire ciò è importante che la giovane conosca per tempo quali siano gli ordini e le proibizioni del Suo Signore, imparando così ad obbedirGli il più presto possibile.
2. L’intelletto delle ragazze si sviluppa prima di quello dei ragazzi (è per questo che le ragazze, prima delle scuole superiori, sono di solito più brillanti dei ragazzi nello studio), esse sono così pronte ad accettare le proprie responsabilità sociali e religiose.

Una delle obiezioni di solito avanzate è: come si può obbligare una bambina di nove anni a digiunare per così tante ore? La risposta è che bisogna tenere presente che innanzitutto i bambini devono essere abituati a compiere i loro doveri religiosi già da prima di raggiungere la maturità islamica. Inoltre, la regola generale del digiuno è che se la persona è talmente debole da non poter digiunare e ciò le è molto difficile (più difficile di quello che è normalmente), il digiuno non è obbligatorio (anche se poi deve recuperarlo).

Aver raggiunto la maturità islamica non deve pesarci, essa vuol dire aver raggiunto l’età per cui le nostre azioni sono degne di essere prese in considerazione ed essere valutate. Avete mai notato come i giovani sono contenti quando compiono diciotto anni? Diventare maggiorenni significa prima di tutto diventare responsabili delle proprie azioni davanti alla legge.

martedì 24 novembre 2009

Marmor dolce

Ingredienti:
250 gr di farina (oppure 200 gr di farina e 50 gr di fecola)
150 gr di burro
200 gr di zucchero
40 gr di cacao
3 uova
la buccia grattugiata di un limone
1 bustina di lievito per dolci
Sbattete a crema il burro, lo zucchero e le tre uova intere che verserete una alla volta con un po' di intervallo. Aggiungete lentamente la farina, la buccia grattugiata, per ultimo incorporate il lievito. Dividete l'impasto in due parti e in una aggiungete il cacao sciolto in poco latte. Mettete, alternando, un cucchiaio dell'impasto bianco e uno dell'impasto con il cacao nella forma che preferite e precedentemente spalmata con burro e spolverata con farina. Cuocete a forno moderato per circa un'ora.
Buon appetito!

lunedì 23 novembre 2009

Il Santo Profeta (saw) riceve l'investitura apostolica

"Hira" è il nome di una bella montagna che si trova vicino alla Mecca, vicino alla sua sommità c'è una grotta. Prima di diventare profeta, Muhammad (saw) talvolta si ritirava nella grotta di Hira per meditare e riflettere. Da lassù contemplava il panorama e pregava il Creatore di questo grande mondo:
"Oh Signore, non hai creato questo grande mondo, il sole bellissimo e le stelle invano. Il Tuo creato ha uno scopo e un fine!".
Era un'alba bellissima e Muhammad (saw) stava pregando nella grotta, all'improvviso l'angelo Jibrail con toni celestiali gli disse:

"Muhammad, ora tu sei il Profeta di Allah. Allah ti ordina di salvare l'umanità dal politeismo, dall'idolatria e dalla miseria e di invitarla alla libertà e all'adorazione del Dio unico e assoluto. Muhammad, ora tu sei il Profeta di Allah, invita la gente all'Islam".
Dopo aver sentito il messaggio di Jibrail, tornò a casa dalla moglie Khadija che nel vedere il viso splendente di Muhammad (saw) fu molto felice. Le riferì il messaggio ricevuto dall'angelo preoccupandosi per le gravi e difficili responsabilità che lo attendevano. La nobile Khadija disse a suo marito:
"Lo sapevo che un giorno saresti diventato un profeta di Allah e aspettavo questo glorioso momento. Il profeta Isa (as) aveva annunciato la tua venuta. Certo, Allah ti ha affidato una grande responsabilità. Io rendo testimonianza che non vi è dio tranne Allah e tu sei il Suo profeta, io divento musulmana e ti darò il mio appoggio ed il mio aiuto in ogni circostanza".

sabato 21 novembre 2009

Guida per la donna musulmana (n.1), Articolo riguardo all'imam Mahdi (aj)

Alcune considerazioni sull’avvento dell’Imam Mahdi (aj) - Lo stato
Il fine di ogni gruppo religioso è quello di formare uno stato basato sulle regole della propria religione e tale è anche lo scopo dell’Islam.
Il Profeta (s) compì molti sforzi per formare uno stato islamico a Medina, ma dopo la sua morte, solo in pochissimi casi i governanti musulmani rispettavano le regole religiose.
In alcune tradizioni è riportata la condizione degli stati prima della formazione dello Stato del Mahdi (aj):
a) Le tirannie:
Ibn °Umar disse: “Nel periodo precedente alla venuta del Mahdi (aj) coloro che avranno beni e prole, a causa della pressione degli oppressori, desidereranno la morte”.[1]
Un punto da notare è che i musulmani non solo subiscono l’oppressione degli stati stranieri, bensì anche dei propri governi.
A tal proposito, il Profeta (s) disse: “Nell’era estrema (prima della venuta del Mahdi-aj) i musulmani saranno oppressi dai loro stessi governanti, tale che la terra con tutta la sua vastità sarà percepita come una prigione”.[2]
In un’altra tradizione egli (s) disse: “Dopo di me regneranno i califfi, e dopo di essi gli emiri, in seguito i principi, poi gli oppressori: sarà allora che il Mahdi (aj) farà la sua comparsa”.[3]
b) I membri dei governi:
Il Messaggero di Dio (s) disse: “Verrà un tempo in cui i governanti saranno tiranni, i loro rappresentanti traditori, i giudici corrotti e i ministri oppressori”.[4]
c) La partecipazione delle donne nei governi:
L’Imam Alì (a) disse: “Verrà un tempo in cui gli uomini corrotti giungeranno al potere e le persone giuste si indeboliranno”. Gli fu chiesto: “Quando succederà ciò?”. Rispose: “Quando le donne e i giovani otterranno l’autorità”.[5]
d) L’instabilità degli stati:
Uno stato è in grado di servire i propri cittadini solo quando è stabile da un punto di vista politico.
L’Imam Sadiq (a) disse: “Come vi comporterete quando rimarrete senza un Imam che vi guidi, senza scienza e sapienza? Questa sarà una prova per voi e allora i buoni si distingueranno dai cattivi. Sarà il tempo in cui un governo salirà al potere la mattina per poi essere rovesciato la sera”.[6]


[1] Ibn Tawus, Malahim, pag. 77
[2] °Aqduddurar, pag. 333
[3] °Aqduddurar, pag. 43
[4] al-Mu°jamulkabir, vol. 22 pag. 375
[5] Shajarì, Amalì, vol. 2 pag. 228
[6] Ibn Tawus, Malahim, pag. 60

martedì 10 novembre 2009

Come comportarsi con i genitori

Zaccaria era un giovane cristiano che abitava nella città di Kufa in Iraq. Sua madre, suo padre e tutti i suoi parenti erano cristiani. Egli si era convertito all'Islam perché era stato attratto dal buon comportamento dei Musulmani, dalla loro pulizia, dall'onestà, dalla preghiera e da altre forme di adorazione. Così, dopo aver studiato alcune parti del Corano e aver riflettuto su di esse, aveva accettato l'Islam.
Un giorno si recò alla Mecca per compiere l'hajj (pellegrinaggio) e nel viaggio di ritorno si fermò a Medina per andare a trovare l'imam Sadiq (a.s.). All'Imam disse: "Io ero cristiano e solo di recente ho abbracciato l'Islam". L'Imam gli chiese per quale motivo fosse diventato musulmano, Zaccaria rispose: "Ho riflettuto molto sulle parole del Corano e mi domandavo come un uomo che non sapeva né leggere né scrivere avesse potuto produrre un libro così bello e profondo. Poi ho capito che il Corano è un libro rivelato da Dio e che Muhammad (saw) è un Profeta di Allah, perciò dopo aver approfondito le mie ricerche e aver studiato, ho accettato l'Islam".
L'lmam Sadiq (a.s.) pregò per lui: "O Dio, inonda il suo cuore di luce".
Zaccaria poi chiese all'Imam: "O figlio del Profeta, mio padre e mia madre e tutta la mia famiglia e i miei parenti sono cristiani, come dovrei comportarmi con loro? Mia madre è molto anziana e cieca e ha bisogno di assistenza, che cosa dovrei fare? Dovrei forse rompere la mia parentela con lei?".
L'Imam rispose: "L'Islam è una religione gentile e compassionevole. Ha molte leggi che regolano il comportamento da tenere nei confronti dei parenti e soprattutto dei genitori. Giovane uomo, assisti tua madre e aiutala più che puoi. Dio non voglia che tu le manchi di rispetto o alzi la voce con lei quando ti chiama".
Zaccaria ascoltò con attenzione le parole dell'Imam, si accomiatò e ritornò a Kufa. Andò subito a casa per stare accanto a sua madre e più che mai l'aiutava ed era gentile con lei, sempre pronto a rincuorarla. La imboccava personalmente, le dava da bere, lavava i suoi vestiti, curava la sua igiene e teneva in ordine la casa. La prendeva per mano quando lei voleva recarsi da qualche parte e quando era libero da impegni si sedeva accanto a lei per parlarle e rallegrarla. La madre era sorpresa del comportamento del figlio e gli disse: "Quando seguivi la nostra religione non ti comportavi così, non eri così premuroso nei miei confronti. Perché sei diventato così gentile con me?".
Le rispose: "Madre, il nostro Imam che abita a Medina mi ha raccomandato di aiutare i miei genitori il più possibile".
"Dev'essere un profeta, - disse la madre, - poiché solo i profeti insegnano a trattare bene i genitori".
Zaccaria replicò: "No, madre, non è un profeta, è un Imam e l'erede del Profeta. Il nostro Profeta è stato l'ultimo, non ci saranno altri profeti dopo di lui".
Zaccaria vide che sul viso di sua madre scendevano delle lacrime. "Figliolo caro, la tua religione è la migliore. Hai accettato degli ottimi insegnamenti seguendo una religione che pensa ad una vecchia madre cieca. Spiegami un po' il credo e le pratiche di questa santa religione".
Zaccaria si sedette accanto alla madre e le parlò di Allah, dell'Aldilà e del Profeta dell'Islam (saw). Non appena sua madre ebbe compreso l'Islam, si convertì, imparò a fare il wudhu e ad eseguire la salah. Quel giorno recitò la preghiera di mezzogiorno, del pomeriggio, del tramonto e della sera. Purtroppo durante la notte le sue condizioni peggiorarono e s'indebolì.Chiamò suo figlio e gli chiese di ripeterle il credo dell'Islam. Il figlio prese le mani di sua madre e con gli occhi pieni di lacrime le disse: "Dì: rendo testimonianza che Dio è Uno e Unico, Creatore del mondo e di tutti coloro che vi dimorano, rendo testimonianza che Muhammad è il Servo di Allah ed il suo Messaggero; credo nell'Aldilà e nella vita dopo la morte, e so che Dio dona una bellissima ricompensa a chi fa del bene e punisce chi fa del male".
La madre ripeté le parole del figlio, sorrise e lasciò questo mondo. Lui la seppellì con il rito funebre islamico e pregò Allah affinché la perdonasse.

sabato 7 novembre 2009

La fratellanza

Nel sacro Corano Allah ha dichiarato che tutti i credenti musulmani sono fratelli, questo perché l'Islam considera il santo Profeta (saw) come il padre di tutti i musulmani, che sono quindi suoi figli e perciò i musulmani sono fratelli.
Non importa dove siamo nati, di che colore è la nostra pelle o che lingua parliamo, l'Islam ci considera tutti uguali e fratelli. Noi tutti abbiamo dei doveri ben precisi verso gli altri musulmani. Il santo Profeta (saw) ci ha lasciato detto di perdonare gli errori di un altro musulmano, di essergli vicino quando ha dei problemi, di essere sincero con lui, di fargli visita quando è ammalato, di accettare il suo invito e di contraccambiarlo.
Il sesto Imam (as) ha detto: "Desidera per il tuo fratello musulmano ciò che desideri per te stesso, proteggilo quando è via e vai a trovarlo quando torna da un viaggio, se tutto gli va bene ringrazia Allah per lui e se invece ha dei problemi precipitati ad aiutarlo, proteggilo dai nemici". Dai primi musulmani della storia ci giungono esempi concreti di come deve essere lo spirito fraterno che ci lega agli altri musulmani. Uno di questi esempi ci viene dalla battaglia di Uhud dove sette coraggiosi combattenti giacevano feriti mortalmente e stremati dalla sete. Ad un certo punto qualcuno s'avvicinò a questo gruppo di feriti per portare un sorso d'acqua che però era sufficiente per dissetare una sola persona. Il primo soldato, a cui venne offerta l'acqua, la rifiutò per poterla dare al soldato che aveva accanto e tutti gli altri soldati fecero la stessa cosa finché il portatore d'acqua arrivò al settimo soldato che lo rimandò al primo, ma questo era già morto e via via tutti gli altri sei soldati.

martedì 3 novembre 2009

Perché non viene risposto alle nostre preghiere?

Un giorno Ibrahim Adham stava attraversando il bazar della città di Bassora quando un gruppo di persone lo circondò e gli chiese: "O Ibrahim! Allah nel miracoloso Corano ha detto: 'Chiamami e ti sarà risposto'; noi lo invochiamo, ma alla nostra preghiera non viene risposto".
Ibrahim disse: "Il fatto è che i vostri cuori sono morti per dieci motivi, così le vostre suppliche non sono sincere poiché i vostri cuori non sono puri e incontaminati".
Essi chiesero: "Quali sono questi dieci motivi?".
Egli rispose:
1. Innanzi tutto, e ciò è più importante di tutto, avete accettato Allah, ma non avete risposto alla Sua chiamata.
2. Avete recitato il miracoloso Corano, ma non l'avete messo in pratica.
3. Professate il vostro amore per il Profeta di Allah, ma vi opponete alle Genti della Casa (a).
4. Affermate di essere nemici di Satana, ma in realtà siete d'accordo con lui.
5. Dite di amare il Paradiso, ma non avete fatto niente per entrarvi.
6. Dicevate di avere paura del fuoco dell'Inferno, ma vi avete gettato i vostri corpi.
7. Siete stati indaffarati a calunniare e criticare le persone ignorando però i vostri sbagli e difetti.
8. Affermavate che non vi piaceva il mondo, ma lo state seguendo avidamente.
9. Ammettete la realtà della morte, ma non vi preparate ad essa.
10. Avete sepolto i morti, ma non ne avete tratto alcun insegnamento o giovamento.

Questi sono i dieci motivi che lasciano le preghiere senza risposta.

sabato 31 ottobre 2009

La storia di Bilal

Bilal fu il primo africano ad accettare l'Islam. I suoi genitori erano stati condotti in Arabia come schiavi dall'Etiopia. Erano al servizio di Umayyah bin Khalaf. Bilal nacque in schiavitù e anche lui serviva lo stesso padrone dei genitori.
All'età di circa quarant'anni, attratto dagli insegnamenti del profeta Muhammad (saw) che aveva iniziato da poco ad insegnare la nuova religione dell'Islam, Bilal si convertì e divenne musulmano.
Umayyah bin Khalaf non era musulmano e ogni volta che lui e la sua famiglia si recavano ad adorare gli idoli, Bilal pregava Allah così come gli aveva insegnato l'Islam.
Agli albori dell'Islam i componenti della tribù dei Quraish erano forti e numerosi e non mostravano alcuna simpatia per questa nuova religione e per il suo Profeta (saw), anzi opprimevano coloro che la accettavano.
Un giorno, Umayyah bin Khalaf, venuto a sapere che Bilal pregava di nascosto, lo fece chiamare e gli chiese: "Bilal, è vero che adori il Dio di Muhammad?".
Bilal non aveva alcuna paura e rispose: "Sì, adoro Allah, l'unico Dio".
Umayyah s'adirò moltissimo e iniziò a torturare Bilal. Fu legato con delle corde e fatto sdraiare sulla sabbia bollente del deserto a mezzogiorno. Gli fu chiesto di dimenticare il Dio dell'Islam e di adorare i 'grandi' idoli Lat e Uzza, ma Bilal credeva fermamente nel nuovo credo e non si lasciò intimorire. Si rifiutava di adorare gli idoli e continuava a gridare: "Ahad, Ahad", che vuol dire "Unico, Unico". Le torture s'intensificarono; infierirono sul suo povero corpo già martoriato con del ferro rovente, ma Bilal continuava a resistere. Un giorno, sempre legato e sdraiato sulla sabbia sotto il sole cocente, gli appoggiarono un masso pesante sul petto. Bilal non ce la faceva più a sopportare quel peso e quel calore e perse i sensi. Al tramonto il caldo diminuì e Bilal riprese conoscenza; il masso non era più appoggiato sul suo petto. Domandandosi chi fosse venuto a liberarlo da quella sofferenza, aprì lentamente gli occhi e vide il volto splendente e sorridente del Profeta (saw). Il profeta Muhammad (saw) aveva sentito parlare e poi visto di persona le torture subite da Bilal. Soffriva anche lui nel veder soffrire a quel modo un vero credente come Bilal e provava pietà per lui. Disse quindi ad Abu Bakr di comperare Bilal e liberarlo così dalla schiavitù. Già altre volte il Profeta (saw) aveva fatto liberare molti schiavi allo stesso modo.
Bilal, il primo schiavo africano ad accettare l'Islam, aveva una grande fede in Allah e amava molto il Profeta (saw). Il suo carattere era puro e ben presto si guadagnò il rispetto del Profeta e degli altri grandi musulmani dell'epoca. Al Profeta (saw) piaceva la dolce voce di Bilal e gli diede l'incarico di recitare l'azan per chiamare la gente alla preghiera diventando così il primo muezzin.
Per tutta la sua vita Bilal rimase vicino al Profeta (saw) e fu al suo fianco in ogni occasione.Quando il Profeta (saw) morì, Bilal divenne triste e mantenne lo stesso stato d'animo fino alla fine dei suoi giorni. Dopo la morte del Profeta (saw) non se la sentì più di restare a Medina e si trasferì a Damasco, in Siria. Lì morì dopo circa otto o dieci anni. La sua tomba si trova nel cimitero musulmano di Damasco e la gente si reca tuttora a visitarlo.

venerdì 30 ottobre 2009

In occasione del compleanno dell'imam Ridha (a)

Il Profeta (s) disse: "Molto presto parte di me sarà sepolta nella terra di Khorasan [la provincia dove si trova la sacra città di Mashhad], qualsiasi credente che compierà il pellegrinaggio alla sua tomba, Dio gli renderà obbligatorio il Paradiso e proibirà il Fuoco dell'Inferno al suo corpo". Shaykh Saduq, Man la yahdhuruhul-faqih, vol.14, pag.553
FIORI FLOREALI

giovedì 22 ottobre 2009

Lezione per i giovani: Azioni che portano all'infelicità

Allah ci ha detto che certe azioni sono sbagliate, alcune di queste possono fare del male a noi o al nostro corpo, altre, possono ferire gli altri.
Ecco una lista di cose da non fare:
1) Non dire la preghiera in tempo senza un valido motivo. Per esempio se stai guardando la partita della squadra del cuore ed è ora di pregare, prima prega e poi guarda il resto della partita. Il nostro sesto Imam (a) ha detto: "Chi non prega in tempo, non è uno di noi".
2) Mangiare quando sei già sazio. Questo è male, perché ti rovini l'appetito e aumenti troppo di peso e poi il corpo faticherà a tenere a bada il peso in eccesso. Inoltre potresti perdere il rispetto per il cibo.
3) Tenere il broncio. Vuol dire fare il muso lungo quando non ottieni ciò che vuoi. Se i tuoi genitori ti negano qualcosa, lo fanno solo per il tuo bene.
4) Essere ostinato. Vuol dire che pensi che solo tu hai ragione e tutti gli altri hanno torto e ti rifiuti di ascoltare quello che dicono. Prima ascolta quello che ti dicono, pensaci su e poi decidi ciò che è giusto o sbagliato.
5) Dormire più del necessario. Se dormi troppo, ciò fa male. Più dormi e più sarai stanco. Questo vuol dire che se diventi pigro e stai a letto più del dovuto, poi diventerai ancora più pigro. Il tempo è molto prezioso e Allah ce lo ha dato per usarlo in modo utile, cerca di non sprecarlo!
6) Dire bugie. Raccontare bugie è molto brutto e può diventare facilmente un'abitudine. La bugia è anche una chiave che apre la porta ad altre azioni cattive. Il Profeta (s) ha detto: "Lascia la falsità e fai in modo che dire la verità diventi un'abitudine".
7) Non essere sgarbato con gli altri. Ciò è brutto perché ferisci i sentimenti delle altre persone, perdi il rispetto di te stesso e a lungo andare perderai anche i tuoi amici, se sei sempre maleducato con loro.

8) Pensare di essere migliore degli altri. Questo è uno dei comportamenti peggiori e si chiama orgoglio o superbia. Satana fu allontanato dalla Grazia di Allah perché pensava di essere migliore di Adam (a) Anche se sei molto bravo e fai le cose benissimo, non vantarti, ma ricordati di Allah e ringraziaLo, così non diventerai orgoglioso e superbo.
9)Ridere degli sbagli degli altri. È scortese e denota superbia. Tutti siamo umani e tutti commettiamo errori. Ridere degli altri non è bello, potresti farli sentire male. Prova a pensare, ti piacerebbe se gli altri ridessero di te? Come ti sentiresti?10) Essere impuri. Dovresti sempre cercare di essere puro, vuol dire lavarti ogni volta che vai in bagno per i tuoi bisogni e non far diventare i tuoi abiti impuri. Se capita, cambiali appena arrivi a casa. Si dice che essere puliti sia una delle abitudini dei Profeti (a).