giovedì 10 giugno 2010

sabato 24 aprile 2010

Guida per la donna musulmana (n.3), Storia

La figlia della Guida della comunità islamica è seduta in una stanza, intanto il suo futuro marito e suo padre stanno parlando del mahr.
In passato molti uomini ricchi erano venuti a chiedere la sua mano. Si ricorda ancora di sua madre che aveva speso tutte le sue ricchezze per la diffusione dell’Islam.
Ella sa che il suo futuro marito non possiede molti beni di questo mondo. Sa che il mahr è un modo attraverso cui l’uomo dimostra il suo affetto per la moglie e dev’essere tale che quando la moglie lo richieda, egli abbia la possibilità di donarglielo.
Il futuro marito ha detto al Profeta (s) quali sono i beni che possiede ed egli gli ha ordinato di venderne una parte e con essa comprare ciò di cui ha bisogno per i preparativi del loro matrimonio.
Ora la fanciulla deve dire cosa ne pensa del suo mahr. Ella, rivolgendosi al suo nobile padre, gli dice: “Il mahr delle altre giovani consiste di denaro o beni terreni, io voglio che il mio sia diverso: voglio che il mio mahr sia l’intercessione per i peccatori della ummah islamica nel Giorno del Giudizio!”.
Giovani!
Siate sinceri nel dire quali sono le vostro possibilità economiche, non fate promesse che non potrete mantenere!
Fanciulle!
Cercate la semplicità, ché la felicità è nascosta in essa!
Mamme e papà!
Chiedere un mahr molto alto non ha mai garantito la felicità di nessuno. Un mahr superiore a quelle che sono le possibilità economiche del futuro sposo, è la sua prima bugia a vostra figlia e il primo modo in cui tradisce la vostra fiducia. Non costringetelo a mentire e tradirvi!

giovedì 22 aprile 2010

Guida per la donna musulmana (n.3), Perché?

Perché è l’uomo il tutore degli figli?
Per rispondere a questa domanda è necessario fare alcune considerazioni:
1. Legislazione
a. In ogni tipo di legislazione, vengono prese in considerazione le caratteristiche generali, ove necessario tuttavia, il legislatore valuta pure le eccezioni.
b. Le leggi devono essere prese in considerazione nel loro insieme, all’interno del sistema legislativo e non separatamente. Anche la legge relativa alla custodia dei figli non può essere compresa se non all’interno del sistema legislativo islamico.
c. Riguardo alla legge sulla custodia dei figli, bisogna valutare alcuni punti: i sentimenti del padre, i sentimenti della madre, i sentimenti dei figli, le questioni concernenti il futuro dei figli, la loro educazione, i diritti economici e il loro mantenimento, la vita futura dei genitori, ecc.
2. La custodia dei figli nell’Islam
a. Nell’Islam è obbligatorio per l’uomo mantenere i propri figli, anche se fossero dati in custodia alla madre.
b. Secondo la fatwa della maggior parte dei marja', la custodia dei figli maschi è affidata fino a due anni alla madre e nel caso delle figlie fino a sette anni.
c. Mentre per la donna è un diritto l’affidamento dei figli (se così stabilito), per l’uomo è un dovere. Perciò la madre può rifiutarsi, mentre invece il padre è obbligato ad accettare il loro affidamento.
d. Marito e moglie possono, se vogliono, decidere riguardo all’affidamento dei figli, scegliendo di comune accordo la soluzione che pare migliore per la crescita dei bambini.
e. Nel caso uno dei genitori o entrambi non siano all’altezza della tutela dei figli, un tribunale islamico può decidere di affidarli all’altro genitore o a una terza persona.
3. La filosofia della custodia dei figli
a. Il bambino nei primi anni della sua vita ha un profondo bisogno dell’affetto materno, inoltre una madre responsabile è particolarmente attenta nel rispondere a tutti i bisogni del proprio figlio. Perciò è chiaro che i figli debbano essere affidati alla madre in questo periodo.
b. Poiché l’essere umano ha un’innata tendenza a seguire un modello nella propria vita, è necessario che la figlia passi più tempo con la madre, quindi venga affidata più tardi al padre, e il figlio più tempo con il padre, venendogli affidato il prima possibile, per far sì che ognuno di loro possa seguire il modello di vita più adatto al proprio sesso.
c. Se l’affidamento dei figli per la madre fosse un dovere e durasse un periodo più lungo, ciò renderebbe più difficile per lei rifarsi una vita, infatti per un uomo è più difficile accettare i figli della moglie in casa propria. Invece le donne, essendo più sentimentali, accettano più facilmente di prendersi cura dei figli del marito.

martedì 20 aprile 2010

Guida per la donna musulmana (n.3), Ahkam

Alcune regole riguardanti il momento in cui l’uomo viene a chiedere la mano della donna (secondo le fatwa dell’ayatullah Khamenei, continua dal secondo numero)
6. È permesso guardare il corpo della promessa sposa, con cui non si è ancora mahram, ma si è sicuri che lo diventerà?
No.
7. Com’è considerato uscire con il promesso sposo/sposa, con cui non si è ancora diventati mahram?
Non è permesso.
8. Se un ragazzo e una ragazza sono diventati mahram, però non hanno ancora incominciato la loro vita coniugale vivendo insieme (cioè ognuno vive ancora con i propri genitori), possono avere rapporti sessuali?
Sì, è permesso, però è meglio che si comportino secondo le usanze del loro paese.
9. Se un ragazzo e una ragazza sono diventati mahram, però non hanno ancora incominciato la loro vita coniugale vivendo insieme (cioè ognuno vive ancora con i propri genitori), devono ottenere il permesso del padre della ragazza per avere rapporti sessuali?
Se la ragazza si trova a casa del padre e il ragazzo vuole frequentarla per avere rapporti coniugali, egli deve avere il permesso del padre della ragazza.
10. Durante il periodo in cui il ragazzo e la ragazza sono diventati mahram, però non hanno ancora incominciato la loro vita coniugale vivendo insieme (cioè ognuno vive ancora con i propri genitori), il ragazzo ha il dovere di mantenere sua moglie?
Se hanno rapporti sessuali, il marito deve mantenerla e se la moglie chiede di essere mantenuta in questo periodo, però il marito non lo fa, ella può in seguito pretendere di essere pagata.

In occasione della nascita della nobile Zaynab bint Alì (a)

Il Profeta (s) disse: "Raccomando ai presenti e agli assenti di rispettare questa giovane (Zaynab) per me poiché ella assomiglia a Khadijah". Neyshaburi, Taqwime shi'e, pag.120

sabato 17 aprile 2010

Guida per la donna musulmana (n.3), Dua

Dua per il mal di denti
L’imam Alì (a) disse: “Quando ti fa male un dente, passa la mano sul punto della fronte con cui ti prosterni, quindi tocca il dente che fa male e dì:
بِسمِ اللهِ وَ الشافي اللهُ وَ لا حَولَ وَ لا قُوَّةَ اِلّا بِاللهِ العَلِیِّ العَظيم
Bismillāhi wasshāfil-lāhu wa lā ĥawla wa lā quwwata illā billāhil-°aliyyil-°ażīm.[1]
Dua per il mal di piedi
In un hadith è riportato che un uomo si recò dall’imam Husayn (a) lamentandosi del piede che gli faceva male, allora l’Imam (a) gli disse di mettere la mano sul posto che gli doleva e quindi recitare:
بِسمِ اللهِ وَ بِاللهِ وَ السَّلامُ عَلیٰ رَسولِ اللهِ وَ ما قَدَرو اللهَ حَقَّ قَدرِهِ وَ الاَرضُ جَمیعاً قَبضَتُهُ یَومَ القیامَةِ وَ السَّماواتِ بِیَمینِهِ سُبحانَهُ وَ تَعالَی عَمّا یُشرِکون
Bismillāhi wa billāhi was-salāmu °alā rasulillāhi wa mā qadarullōha ĥaqqa qadrihi wal-arđu jami°an qabđatuhu yawmal-qyamati was-samāwāti biyamīnihi subĥānahu wa ta°ālā °ammā yušrikun.[2]
Dua per il bambino malato
بِسمِ اللهِ اُرقیکَ مِن کُلِّ عَینٍ حاسِدٍ اَللهُ یَشافیک
Bismillāhi urqīka min kulli °aynin ĥāsidin allōhu yašāfīk.[3]


[1] Mafatihul-jinan, pag.484.
[2] Hilatul-muttaqin, pag. 279.
[3] Zadul-ma'ad, Majlesi.

I doveri delle donne (4): Rispetto per il marito

Il desiderio di rispetto è innato, tuttavia non tutti sono disposti a mostrare rispetto verso gli altri. Tuo marito entra in contatto con persone di ogni tipo durante il giorno mentre è via da casa: alcune potrebbero essere sgarbate, insultarlo e ferire così la sua personalità. Come moglie, egli si aspetta che a casa, tu gli mostri rispetto e lo incoraggi per tirargli su il morale.
Onorare il marito, non è un’umiliazione, bensì fornisce a lui forza e capacità, e lo prepara all’impegno e alla lotta per una vita migliore.
Cara signora, dovresti sempre salutarlo con rispetto. Non interromperlo quando parla. Sii garbata quando gli parli e non alzare la voce. Se andate insieme a una riunione, lascia entrare lui per primo. Lodalo in presenza altrui. Insegna ai tuoi figli a rispettarlo, e se sono scortesi nei suoi confronti, rimproverali. Rispettalo davanti agli ospiti e prenditi cura di loro e anche di lui, se non di più. Non sia mai che a un invito tu ti occupi solo degli ospiti, trascurando tuo marito. Quando torna a casa, aprigli la porta con un sorriso e un’espressione felice sul volto. Sai che proprio questo piccolo gesto, può influenzare positivamente il suo morale? Alcune donne potrebbero pensare che questo comportamento è strano. Immagina di salutare e accogliere tuo marito come se fosse un ospite, cosa ci sarebbe di male? Tuo marito è stato fuori tutto il giorno per il benessere della famiglia, perciò merita considerazione e rispetto quando torna a casa. Quel primo saluto farà una buona impressione e ciò che va bene per un ospite, va bene anche per i propri familiari.
Non pensare che poiché vi è intimità tra di voi, egli non si aspetti che tu lo rispetti, al contrario, da te lo desidera ancora di più. Cara signora, se tu rispetti tuo marito, anche lui rispetterà te e tutto ciò consoliderà la vostra unione.
Il Profeta di Allah (saw) disse: “Il dovere della donna è di accogliere il marito alla porta di casa e di dargli il benvenuto”. (Mustadrak, vol. 3, pag. 551)
L’imam Sadiq (a.s.) disse: “Ogni donna che rispetti il proprio marito e non lo tormenti, sarà fortunata e felice”. (Bihar al-Anwar, vol. 103, pag. 253)
Stai attenta a non umiliarlo, a non parlargli con tono aspro, a non maltrattarlo e a non rivolgerti a lui con appellativi osceni. Se tu lo offendi, lui a sua volta insulterà te. Alla fine, l’amore e la fiducia si corroderanno e avrete un susseguirsi di litigi e discussioni che potrebbero portare a un divorzio. Anche se continuerete a vivere insieme, le vostre vite saranno di sicuro costellate di brutti momenti. Potranno sorgere disturbi psicologi al punto che la convivenza della coppia potrebbe essere in pericolo, poiché potrebbe commettere dei reati.
Le seguenti storie, tratte da un giornale iraniano, illustrano quanto detto:
“Un uomo di ventidue anni ha ucciso la moglie diciannovenne, inferendole quindici coltellate poiché lei lo insultava chiamandolo asino cieco. In tribunale il marito disse: ‘Ci siamo sposati un anno fa. All’inizio mi voleva molto bene, ma ben presto cambiò atteggiamento e cominciò a umiliarmi. Usava un linguaggio scurrile nei miei confronti in ogni occasione e, per la più piccola questione, si prendeva gioco di me. Poiché il mio occhio sinistro è strabico, mi chiamava asino cieco’. Il giorno della tragedia lei lo chiamò con quell’appellativo e lui s’infuriò talmente, che la colpì con quindici coltellate”. (Ettela’at nr. 13787)
“Un uomo di settantun’anni, che ha ucciso la propria moglie, per spiegare il motivo dell’omicidio racconta: ‘All’improvviso il suo comportamento nei miei confronti cambiò e iniziò a ignorarmi. Una volta mi chiamò vecchio insopportabile, dimostrando così di non volermi bene. Iniziai a sospettare di lei e la uccisi con due colpi d’ascia’”. (Ettela’at nr.13652)