sabato 17 aprile 2010

I doveri delle donne (4): Rispetto per il marito

Il desiderio di rispetto è innato, tuttavia non tutti sono disposti a mostrare rispetto verso gli altri. Tuo marito entra in contatto con persone di ogni tipo durante il giorno mentre è via da casa: alcune potrebbero essere sgarbate, insultarlo e ferire così la sua personalità. Come moglie, egli si aspetta che a casa, tu gli mostri rispetto e lo incoraggi per tirargli su il morale.
Onorare il marito, non è un’umiliazione, bensì fornisce a lui forza e capacità, e lo prepara all’impegno e alla lotta per una vita migliore.
Cara signora, dovresti sempre salutarlo con rispetto. Non interromperlo quando parla. Sii garbata quando gli parli e non alzare la voce. Se andate insieme a una riunione, lascia entrare lui per primo. Lodalo in presenza altrui. Insegna ai tuoi figli a rispettarlo, e se sono scortesi nei suoi confronti, rimproverali. Rispettalo davanti agli ospiti e prenditi cura di loro e anche di lui, se non di più. Non sia mai che a un invito tu ti occupi solo degli ospiti, trascurando tuo marito. Quando torna a casa, aprigli la porta con un sorriso e un’espressione felice sul volto. Sai che proprio questo piccolo gesto, può influenzare positivamente il suo morale? Alcune donne potrebbero pensare che questo comportamento è strano. Immagina di salutare e accogliere tuo marito come se fosse un ospite, cosa ci sarebbe di male? Tuo marito è stato fuori tutto il giorno per il benessere della famiglia, perciò merita considerazione e rispetto quando torna a casa. Quel primo saluto farà una buona impressione e ciò che va bene per un ospite, va bene anche per i propri familiari.
Non pensare che poiché vi è intimità tra di voi, egli non si aspetti che tu lo rispetti, al contrario, da te lo desidera ancora di più. Cara signora, se tu rispetti tuo marito, anche lui rispetterà te e tutto ciò consoliderà la vostra unione.
Il Profeta di Allah (saw) disse: “Il dovere della donna è di accogliere il marito alla porta di casa e di dargli il benvenuto”. (Mustadrak, vol. 3, pag. 551)
L’imam Sadiq (a.s.) disse: “Ogni donna che rispetti il proprio marito e non lo tormenti, sarà fortunata e felice”. (Bihar al-Anwar, vol. 103, pag. 253)
Stai attenta a non umiliarlo, a non parlargli con tono aspro, a non maltrattarlo e a non rivolgerti a lui con appellativi osceni. Se tu lo offendi, lui a sua volta insulterà te. Alla fine, l’amore e la fiducia si corroderanno e avrete un susseguirsi di litigi e discussioni che potrebbero portare a un divorzio. Anche se continuerete a vivere insieme, le vostre vite saranno di sicuro costellate di brutti momenti. Potranno sorgere disturbi psicologi al punto che la convivenza della coppia potrebbe essere in pericolo, poiché potrebbe commettere dei reati.
Le seguenti storie, tratte da un giornale iraniano, illustrano quanto detto:
“Un uomo di ventidue anni ha ucciso la moglie diciannovenne, inferendole quindici coltellate poiché lei lo insultava chiamandolo asino cieco. In tribunale il marito disse: ‘Ci siamo sposati un anno fa. All’inizio mi voleva molto bene, ma ben presto cambiò atteggiamento e cominciò a umiliarmi. Usava un linguaggio scurrile nei miei confronti in ogni occasione e, per la più piccola questione, si prendeva gioco di me. Poiché il mio occhio sinistro è strabico, mi chiamava asino cieco’. Il giorno della tragedia lei lo chiamò con quell’appellativo e lui s’infuriò talmente, che la colpì con quindici coltellate”. (Ettela’at nr. 13787)
“Un uomo di settantun’anni, che ha ucciso la propria moglie, per spiegare il motivo dell’omicidio racconta: ‘All’improvviso il suo comportamento nei miei confronti cambiò e iniziò a ignorarmi. Una volta mi chiamò vecchio insopportabile, dimostrando così di non volermi bene. Iniziai a sospettare di lei e la uccisi con due colpi d’ascia’”. (Ettela’at nr.13652)

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