giovedì 22 aprile 2010

Guida per la donna musulmana (n.3), Perché?

Perché è l’uomo il tutore degli figli?
Per rispondere a questa domanda è necessario fare alcune considerazioni:
1. Legislazione
a. In ogni tipo di legislazione, vengono prese in considerazione le caratteristiche generali, ove necessario tuttavia, il legislatore valuta pure le eccezioni.
b. Le leggi devono essere prese in considerazione nel loro insieme, all’interno del sistema legislativo e non separatamente. Anche la legge relativa alla custodia dei figli non può essere compresa se non all’interno del sistema legislativo islamico.
c. Riguardo alla legge sulla custodia dei figli, bisogna valutare alcuni punti: i sentimenti del padre, i sentimenti della madre, i sentimenti dei figli, le questioni concernenti il futuro dei figli, la loro educazione, i diritti economici e il loro mantenimento, la vita futura dei genitori, ecc.
2. La custodia dei figli nell’Islam
a. Nell’Islam è obbligatorio per l’uomo mantenere i propri figli, anche se fossero dati in custodia alla madre.
b. Secondo la fatwa della maggior parte dei marja', la custodia dei figli maschi è affidata fino a due anni alla madre e nel caso delle figlie fino a sette anni.
c. Mentre per la donna è un diritto l’affidamento dei figli (se così stabilito), per l’uomo è un dovere. Perciò la madre può rifiutarsi, mentre invece il padre è obbligato ad accettare il loro affidamento.
d. Marito e moglie possono, se vogliono, decidere riguardo all’affidamento dei figli, scegliendo di comune accordo la soluzione che pare migliore per la crescita dei bambini.
e. Nel caso uno dei genitori o entrambi non siano all’altezza della tutela dei figli, un tribunale islamico può decidere di affidarli all’altro genitore o a una terza persona.
3. La filosofia della custodia dei figli
a. Il bambino nei primi anni della sua vita ha un profondo bisogno dell’affetto materno, inoltre una madre responsabile è particolarmente attenta nel rispondere a tutti i bisogni del proprio figlio. Perciò è chiaro che i figli debbano essere affidati alla madre in questo periodo.
b. Poiché l’essere umano ha un’innata tendenza a seguire un modello nella propria vita, è necessario che la figlia passi più tempo con la madre, quindi venga affidata più tardi al padre, e il figlio più tempo con il padre, venendogli affidato il prima possibile, per far sì che ognuno di loro possa seguire il modello di vita più adatto al proprio sesso.
c. Se l’affidamento dei figli per la madre fosse un dovere e durasse un periodo più lungo, ciò renderebbe più difficile per lei rifarsi una vita, infatti per un uomo è più difficile accettare i figli della moglie in casa propria. Invece le donne, essendo più sentimentali, accettano più facilmente di prendersi cura dei figli del marito.

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