sabato 9 gennaio 2010

Guida per la donna musulmana (n.1), Perchè

Perché l’hijab?
Introduzione

La religione islamica e ogni altro tipo di religione sono divise in due parti:
- una riguarda gli ideali sulle realtà dell’Universo, per esempio: qual è la vera natura umana? Chi è Dio? Esiste un altro mondo? Chi sono i Profeti (a)? Qual è la verità di questo Mondo e qual è il suo rapporto con l’Aldilà? Le risposte a queste domande formano l’ideologia di una religione, ed esse devono essere ragionevoli e logiche. Il valore di una religione si basa su quanto queste risposte siano ragionevoli e l’Islam insiste sul fatto che il credo sia basato sulla ragione, infatti, conoscere Dio basandosi sull’imitazione pedissequa della conoscenza di altri non ha alcun valore.
- l’altra parte riguarda le regole e la sharia di una religione, che logicamente devono essere in armonia con l’ideologia, altrimenti, se fossero in contraddizione, quest’ideologia scomparirebbe. Quindi, se per esempio la nostra religione ci dice di credere in Dio, le sue leggi devono essere in armonia con questo credo e non in contraddizione (per esempio proibirci di adorare Dio).

Adesso vogliamo discutere di queste leggi o sharia. Abbiamo detto che queste regole devono essere in armonia con l’ideologia su cui si basano. È vero che noi dobbiamo accettare un’ideologia con la nostra ragione e generalmente quest’ideologia è comprensibile e giudicabile dalla ragione, però tutto ciò che compone quest’ideologia si può comprendere con la ragione? No, in realtà la ragione può comprendere solo le linee generali del credo in Dio, nei Profeti (a) e nell’Aldilà, e non può capire il rapporto preciso che esiste fra Dio, l’uomo e il Mondo. Quindi la nostra ragione può giudicare solo in questi limiti.
Quindi, logicamente, noi possiamo giudicare con la ragione solo quelle leggi generali che sono in armonia con questi ideali che la ragione può capire, come: la giustizia deve esserci, bisogna servire Dio, non dev’esserci oppressione...
Anche se la ragione è il bene più grande che Dio abbia dato all’uomo, però ha valore solo quando viene utilizzata nei suoi limiti, non al di fuori di essi (come quello della rivelazione).
Lasciando un attimo da parte il fatto che la sharia sia stata rivelata e vada al di là delle capacità di comprensione della ragione, che quindi non può giudicare a questo riguardo, nemmeno le leggi umane possono essere difese dalla ragione. Per esempio in alcuni paesi per l’omicidio, il colpevole viene condannato a morte, in altri all’ergastolo, in altri ancora, a vent’anni di prigione. Questa differenza è dovuta al fatto che queste leggi non sono basate sulla conoscenza dell’Universo e delle sue realtà. Allora ci chiediamo perché non è stato condannato a ventitré anni o diciotto anni e un mese o...? Non è possibile dare una risposta che a sua volta non comporti altre obiezioni.
L’unico modo per sapere se una legge è giusta è domandarci con la ragione se:
- Colui che ha fatto queste leggi conosceva Dio, l’uomo e il Mondo e il rapporto tra essi?
- È possibile che il legislatore abbia secondi fini o si sia sbagliato?
- Dopo che ci siamo accertati delle due domande precedenti, siamo sicuri che quello che adesso noi abbiamo in mano sia la stessa legge stabilita dal legislatore?

Se le risposte a queste domande sono positive allora dobbiamo accettare qualsiasi legge della religione, anche se non possiamo comprenderla con la ragione o secondo l’opinione pubblica di un certo luogo o tempo venga considerata irragionevole, questo perché, generalmente, le leggi vanno al di là delle capacità di giudizio della ragione. Anche se ognuno di noi può, secondo la sua conoscenza, reale o presunta, dell’uomo, di Dio e del Mondo e del rapporto che c’è fra essi, dare delle spiegazioni o giustificazioni, reali o presunte. Per esempio i Profeti (a) possono giustificare le leggi e giudicarle, però quello che noi vogliamo dire sono solo supposizioni...
~~~~~o~~~~~
Perché l’hijab?


Dio ha creato l’uomo e questi sente il bisogno innato di rimanere in vita e permettere al genere umano di non estinguersi. Per questi due scopi compie degli sforzi, va in cerca di cibo e acqua per rimanere in vita, per curarsi è pronto a bere sciroppi amari, poiché vivere è più dolce dell’amarezza di questo sciroppo.
Dio, poiché ama i suoi servi, ci ha dato il senso del gusto per apprezzare ciò che beviamo e mangiamo, inoltre ha creato dei cibi buoni, quando invece avrebbe potuto fare in modo che l’uomo, invece di godere di quello che mangia, soffrisse, provando disgusto, come quando beve uno sciroppo amaro per guarire.
Non bisogna esagerare nel godere del cibo, altrimenti si mette in pericolo la propria salute.
Allo stesso modo per la sopravvivenza del genere umano, l’uomo deve riprodursi e Dio Misericordioso ha fatto in modo che l’essere umano, per riprodursi, non solo non soffra, ma provi un grande piacere. Così, sia l’uomo che il genere umano continuano la vita in modo piacevole e ognuno cerca, secondo le proprie capacità fisiche e intellettuali, di raggiungere lo scopo della Creazione (cioè raggiungere la beatitudine eterna).
Il pericolo più grande per l’uomo è l’estinzione dell’umanità e la legge più importante di cui ha bisogno deve garantire la sopravvivenza del genere umano nel miglior modo (e poi, proibire azioni che attentano all’umanità di per sé, come l’omicidio...).
La sopravvivenza del genere umano è possibile solo attraverso il rapporto sessuale tra uomo e donna, che grazie alla bontà divina è accompagnato da un piacere inconfrontabile.
L’attenzione verso i piaceri sessuali e il godimento di questo dono divino devono rientrare nei limiti della “sopravvivenza del genere umano nel miglior modo”, poiché, tenendo troppo in considerazione questi piaceri, ci si può dimenticare non solo del genere umano, ma anche della propria salute. Inoltre dare troppa importanza ai piaceri sessuali può portare a malattie incurabili, morte o suicidio. Una moglie e un marito che vivono in un contesto dove ogni giorno vengono tentati sessualmente possono distruggere l’armonia famigliare, con il conseguente aumento della nascita di bambini di cui non si conosce il padre, come sta succedendo al giorno d’oggi.
Secondo ciò che abbiamo appena detto e gli insegnamenti divini, le tentazioni e i piaceri sessuali devono essere al servizio della sopravvivenza dell’umanità e del godimento lecito. Quindi l’unica base, accettata dalle persone giuste e dagli insegnamenti divini, su cui deve fondarsi il godimento lecito e la sopravvivenza dell’umanità è la famiglia. Perciò le tentazioni e i piaceri sessuali devono essere al servizio della famiglia e specifici di essa.
La diretta conseguenza del considerare i piaceri sessuali un bene da condividere è il comunismo e liberalismo sessuale, che creano scompiglio nelle famiglie e nella società.
Quindi se un uomo è affascinante, deve essere un piacere solo per la moglie e se una moglie è bella, deve essere un piacere solo per il marito. La donna non deve essere considerata un oggetto da prestare o un cartello pubblicitario solo perché Dio l’ha creata bella.
Una delle ragioni dei divorzi è la condivisione libera delle tentazioni sessuali e quindi l’aumento dei rapporti sessuali illeciti, che non vengono più tenuti nascosti, o il fatto che il marito o la moglie non siano soddisfatti sessualmente l’uno dell’altra, che quindi porta di nuovo a rapporti illeciti.
Siamo quindi arrivati alla conclusione che le tentazioni e i piaceri sessuali sono privati e devono essere al servizio della famiglia, però in che modo questo riguarda la questione dell’hijab? E perché la donna deve coprirsi più dell’uomo?
Questa questione riguarda le caratteristiche psicologiche diverse dell’uomo e della donna. Ogni uomo si rende ben conto del come trae piacere dalle tentazioni sessuali, troviamo ciò anche nella letteratura, nelle ricerche scientifiche e negli insegnamenti religiosi.
Infatti l’uomo prova molto piacere nel guardare e proprio per questo motivo Dio ha creato la donna affascinante e bella, affinché l’uomo potesse provare piacere nel guardarla.
Però l’uomo non è così affascinante come la donna, perché? Forse Dio ama solo gli uomini da aver creato per loro delle compagne così belle?!
Certamente no, il fatto è che la donna prova più piacere nell’essere toccata, che non nel guardare, quindi Dio ha creato il corpo dell’uomo in modo tale che avesse un effetto particolare su quello della donna.
Allora che cosa bisogna fare affinché le tentazioni sessuali siano limitate alla vita della coppia e la donna sia protetta dalla passione dell’uomo, che a volte può anche mettere in pericolo la sua vita?
O bisogna imprigionare la donna in casa, come facevano alcune tribù e civiltà passate. Oppure bisogna permettere la libertà e il comunismo sessuale, come proposero rispettivamente Freud e Platone, e nei quali l’Occidente si trova immerso. Altrimenti bisogna seguire gli insegnamenti divini del cristianesimo, dell’ebraismo e dell’Islam, che limitano il piacere sessuale dell’uomo alla coppia, e ordinano alla donna di coprirsi.
Infatti, le donne, coprendosi più degli uomini, proteggono la loro dignità, senza rischiare di diventare la pubblicità di un prodotto, proteggono la famiglia e la società, proteggono la loro stessa vita, non indeboliscono la fede degli uomini, tentandoli, e possono tranquillamente studiare e lavorare nella società.
Invece agli uomini è proibito toccare le donne, in modo da non tentarle.
Così gli uomini (e le donne) possono sia godere della propria vita, senza però sprofondare nella libidine, sia raggiungere la beatitudine eterna.
Note:
- Il martire Mutahari tratta un’argomentazione molto interessante al riguardo all’inizio del suo libro “La questione dell’hijab”.
- Supponendo anche che tutto ciò che è stato detto sia sbagliato, che non lo è, poiché con la ragione siamo arrivati alla conclusione che l’hijab è un ordine divino, bisogna indossarlo, anche se tutta l’umanità fosse contraria. Infatti, l’umanità confrontata a Dio è niente.

Nessun commento:

Posta un commento