sabato 23 gennaio 2010

In occasione della nascita dell'imam Kazim (a)

Il settimo Imam (a.s.) aveva un’anima forte e potente. Indossava indumenti grezzi sotto gli abiti, si spostava a piedi, salutava le persone che incontrava, amava e rispettava i suoi familiari. Si prendeva cura dei poveri e degli afflitti. Di notte trasportava cibo sulle proprie spalle per distribuirlo ai poveri senza farsi riconoscere, e mensilmente donava dei soldi ad alcuni di loro.
Uno degli amici dell’imam Musa (a.s.) diceva della sua pazienza: “Il nemico si vergogna di fronte alla sua rettitudine e al suo comportamento”.
A Medina viveva un uomo che quando incontrava l’Imam (a.s.) lo insultava.

Gli amici dell’Imam (a.s.) gli chiesero il premesso di rimproverarlo, ma egli disse loro di lasciarlo stare. Trascorsero alcuni giorni senza notizie di quest’uomo. Allora l’Imam (a.s) s’informò sulla sua salute e gli dissero che era andato nei suoi campi situati fuori Medina. L’Imam (a.s.) si recò da lui e quando l’uomo lo vide, da lontano, gli urlò: “Non entrare nel mio terreno, io sono nemico tuo e dei tuoi padri”. L’imam Musa Kazim (a.s.) gli si avvicinò, lo salutò, gli chiese come stava e gentilmente gli domandò: “Quanto hai investito in questi campi?”.
L’uomo rispose: “Un centinaio di dinari”.
“Quanto pensi di ricavare?”, domandò l’Imam (a.s.).
“Duecento dinari”.
L’Imam (a.s.) estrasse una borsa contenente trecento dinari e glieli diede dicendo: “Prendi questa somma e anche il raccolto rimane a te”.
Quell’uomo volgare e sgarbato si vergognò molto dato che aveva maltrattato l’Imam (a.s.) per molto tempo, e di certo, non si aspettava un comportamento del genere da parte sua.
Quando l’Imam (a.s..) tornò a Medina disse: “Allontanate il male da voi stessi in questo modo”.

Ciò spiega anche il motivo per cui l’Imam (a.s.) era conosciuto con il nome di Kazim: colui che sopprime la propria ira quando viene infastidito. Ripagava il male con il bene e in tal modo faceva vergognare i suoi nemici.
Un'altra delle caratteristiche dell’Imam (a.s.) era quella di mostrare amore e affetto ai suoi parenti, egli affermava: “Se vi è dell’inimicizia tra parenti, e quando si incontrano si stringono la mano, la loro inimicizia finisce e tutti loro provano benessere e felicità”.

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